Il
Centro storico di Martina
Franca presenta un'urbanistica singolare, le
case venivano edificate in senso verticale. infatti l'abitazione
tipo é formata dal pian terreno dove si collocavano
botteghe artigianali, o cantinette, spesso fornite di scale
che scendono di uno o più metri sotto il livello della
strada.
Al primo piano, invece, si trova la zona giorno, con cucina
e sala da pranzo; anticamente non era previsto un vano dedicato
al bagno, le cui funzioni erano assolte da un semplice "vaso"
(in martinese ù candr), posto in un
angolo della casa.Di solito era presente anche un camino,
che assolveva a una duplice funzione: serviva a cucinare le
pietanze e fungeva da stufa, sia per il primo piano sia, grazie
alla canna fumaria, anche per i piani superiori. In questo
piano é facile trovare anche un imbocco del pozzo,
che a differenza della canna fumaria ha un "camino"
che arriva fin sotto la casa, nel luogo in cui è situata
la cisterna d'acqua, per lo più di origine piovana.
Il pozzo veniva sfruttato anche come un rudimentale frigorifero,
in virtù della freschezza garantita dalla pietra calcarea
del sottosuolo martinese. Gli alimenti venivano depositati
in un secchio di rame o di ferro a fondo piccolo e bocca larga
(un mezzo cono capovolto) e fatto adagiare a "pelo d'acqua"
nel pozzo. Il secondo piano è la zona notte. Qui c'è
la stanza, o le stanze, da letto, generalmente con un balcone,
o una finestra, che comunica con il tetto della casa. Il tetto
viene sfruttato in vari modi. Generalmente è uno spazio
utile per stendere i panni, o anche per imbandire tavolate
(alcune case hanno il tetto comunicante e allo stesso livello
della casa vicina, spesso senza alcun muro separatore).D'estate
i tetti si trasformano in veri essicatoi naturali: gli anziani
vi fanno essiccare fichi, noci, fave ed altri alimenti, o
"spurgano" la lana e i materassi. La particolarità
delle case pugliesi, a differenza del resto della penisola
italiana, sta nel fatto che i tetti sono in stile greco-arabico,
cioè piatti e non spioventi.Questo perché il
clima pugliese è molto mite, fresco, senza particolari
precipitazioni (è raro vedere la neve alta, come è
invece accaduto nel 1985). Le poche spiovenze servono per
incanalare l'acqua piovana nelle cisterne site nel sottosuolo.Caratteristica
importante del centro storico sono le vie
strette e piene di "spigoli", vicoli ciechi e le
strade nascoste: un vero labirinto urbano. Questo assetto,
anticamente, presentava un dupplice vantaggio: in caso di
invasione nemica, infatti era un mezzo per guadagnare tempo
durante un'eventuale fuga, o per tendere imboscate ai nemici
sfruttando vicoli ciechi e vie "nascoste" o poco
visibili.
Le
vie di Martina Franca presentano
una particolare depressione al centro della strada, a differenza
delle altre strade moderne che hanno invece il manto stadale
a "schiena d'asino":
quando piove, l'acqua piovana scorre al centro strada lasciandone
asciutti i lati, senza arrivare alle cantine poste nel sottosuolo.
Da un punto di vista architettonico, il centro storico
è per lo più in stile barocco, ben visibile
nelle chiese (ad esempio la Collegiata, ora Basilica,
di San Martino).