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- Tra grotte,gravine,dimore preistoriche
e rifugi di briganti.
Lungo
la scarpata murgiana jonica del teritorio di Martina
Franca, che corre dal Monte Trazzonara al Corno
della Strega, in pochi chilometri quadrati, c'é
un mondo straordinario dove la terra si spacca in profondi
canyon.
Qui fin dall'alba del mondo, l'uomo ha utilizzato le
grotte che si aprono nelle rocce del cretaceo come abitazioni
o santuari. Le principali gravine sono
circa una dozzina: Vuolo, Pianelle, Nzirra, Voccole,
Pilano, Parco della Vigna, Vallone dell'Inferno, Franzullo,
S. Domenico, Piccoli, Bufalaria del Duca e Papa Ciro.
Esse rappresentano un'eccezionale unicum naturale e
storico ed esplorarle richiede un certo impegno, ma
ne vale la pena, perchè dedicarsi alla visita
di questi canyon, ha il fascino e l'emozione
della scoperta, del ritrovamento inedito.
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IL G.S.M
- GRUPPO SPELEOLOGICO MARTINESE.
Il Gruppo Speleologico Martinese
"GSM" , è un’Associazione
speleologica costituitasi a Martina Franca, in
provincia di Taranto, nel febbraio del 1975. L’associazione,
nata dalla comune passione di un gruppo di giovani
, svolge la propria attività nel territorio
delle Murge Sud-Orientali, ed in generale in quello
pugliese. Sin dalla sua fondazione il GSM aderisce
alla Società Speleologica Italiana (organizzazione
nazionale di coordinamento e indirizzo dei gruppi
speleologici italiani) ed alla Federazione Speleologica
Pugliese. Componenti del GSM hanno ricoperto e/o
ricoprono incarichi nell'ambito della speleologia
regionale e nazionale.Per ulteriori
informazioni consultate: http://www.gsmartinese.it/ |
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Nella
Gravina del Vuolo tra le Caverne dei Briganti. |
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Per raggiungere facilmente
la Gravina del Vuolo si consiglia di
lasciare i propri mezzi nei pressi della masseria
Signora. Da questo punto è infatti possibile
accedervi facilmente in quanto l'incisione inizia con
una lama; man mano che ci si spinge giù, lungo
la direttrice nord/sud, assume quella caratteristica
tipica delle gravine carsiche: con
pareti a strapiombo alternati a ripidi versanti.
Il percorso diventa agevole scendendo lungo il sinuoso
letto fluviale dove la vegetazione è rada e non
è difficile imbattersi in mandrie di buoi e cavalli
al pascolo brado.
Dopo un percorso di circa 3 km la gravina si allarga
e termina con il bordo della scarpata murgiana.
Il paesaggio è particolarmente suggestivo lungo
il versante sud-occidentale, dove nelle pareti si aprono
numerose grotte e ripari un tempo dimore
preistoriche dell'Uomo di Neanderthal. Qui spicca la
Caverna del Sergente Romano, così denominata
in quanto quartier generale di una banda di alcune centinaia
di briganti che elessero al loro capo l'ex sergente
borbonico Pasquale Domenico Romano.
Secondo alcune fonti storiche, da questa grotta, capace
di contenere "duecento cavalli", partivano
tutte le scorribande dedite al saccheggio del territorio.
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